Il nostro itinerario di 18 giorni in Scozia, on the road, da Edimburgo all’Isola di Skye attraversando le Highlands e percorrendo alcune tra le strade panoramiche definite tra le più spettacolari al mondo. Paesaggi mozzafiato, villaggi pieni di fascino e storia, spiagge caraibiche, costa frastagliata, laghi e castelli, treni a vapore, fari e mare impetuoso, vallate attraversate da torrenti dove risalgono i salmoni, alloggi nel nulla ed esperienze speciali a contatto con una natura selvaggia e incontaminata.






Qui tutti i miei consigli di viaggio e informazioni utili per programmare uno degli On The Road più belli di sempre (per noi è stato assolutamente così)!
Scozia on the Road: emozioni di viaggio
Un viaggio pianificato quasi un anno fa, appena rientrati dalla Norvegia. E quindi, particolarmente atteso. Quello con la V maiuscola che in qualche modo definirà il 2023 e che quando ricorderai quest’anno sarà appunto ‘ah…quello in cui siamo stati in Scozia’.
La sua genesi è che in realtà avevo iniziato a sognare le Isole Faroe e uno scalo papabile era Edimburgo. Poi, iniziando a studiare entrambe le destinazioni mi sono resa conto che la Scozia (mai considerata prima se non per un week end lungo ad Edimburgo) meritava un viaggio a se’ (e infatti poi alle Faroe ci siamo andati in aprile…sia mai che rinunciassi ad una delle due mete).
La parola d’ordine che ha ispirato questo viaggio e’ stata: slow. Quello di cui ultimamente sento sempre più il bisogno. Ritmi lenti. Tanta natura. Il mare che piace a noi (quello del Nord). Le spiagge dove non ci si abbronza ma si cammina per km in solitudine, spesso lottando con il vento, cercando di avvistare balene in lontananza. Strada che scorre e paesaggi che fanno fermare a quasi ogni curva. Fiumi in cui osservare la risalita dei salmoni. Cervi che appaiono nella brughiera. Qualche castello. Paesini costieri battuti dalle onde. Fish & Chips e Whisky.



Atmosfere che anticipassero il mood autunnale. E alloggi speciali. Selezionati con cura in cui semplicemente: stare. Tazze di caffè in mano, un buon libro, magari qualche stufa e camino acceso e guardare fuori una natura aspra e potente. Quella in cui mi sento di più a mio agio e che va a ritmo con il mio respiro e il mio cuore.
Sono partita senza la mia fidata Lonely Planet, questa volta. Con una cartella ‘Scozia’ su Instagram, piena zeppa di spot salvati che fin da principio mi ero detta “se vedremo bene, se non vedremo, andrà bene comunque”. Ed è stato proprio così.
Con una sorpresa, però. Non sapevo, prima di partire che mi sarei innamorata. Il mio cuore ha fatto le capovolte ed è andato più volte in corto circuito. Ho capito, con questo viaggio, che partire, andare, scoprire, vivere una Destinazione ha su di me l’effetto dopaminico di un colpo di fulmine amoroso. E tra le Highlands scozzesi, la brughiera ricoperta d’erica e dipinta di viola, i laghi e i boschi da cui si leva la mattina una nebbia leggera e mistica, i castelli e le loro storie di fantasmi, le scogliere e i cieli che cambiano aspetto ogni secondo, avvolti da nuvole e da una luce che ‘solo al Nord’ sa essere così magica…qui, mi sono innamorata. Mi sono sentita perfettamente in sintonia con questi paesaggi impetuosi. Nel mio posto nel mondo. Una Terra che sono sicura, rivedrò molte altre volte. Sotto altri colori, in altre stagioni.



Scozia on the road: curiosità e cosa sapere prima di partire.
Prima di partire mi piace sempre farmi un’idea di dove si sta andando e qui, ho raccolto alcune curiosità che poi, in qualche modo ci hanno orientato durante il nostro viaggio.
La Scozia:
- ha una popolazione di quasi 5 milioni e 300 mila abitanti ma nelle Highlands e nelle zone che abbiamo scelto di esplorare la densità abitativa e’ di meno di 2 ab./km² (adorooooo!!!). Di fatto anche qui, come in molti dei posti che amiamo visitare, vale il motto ‘più pecore che cristiani’ (ed è qualcosa di cui ci siamo assolutamente accorti in molte tappe del viaggio con incontri moooolto ravvicinati!);
- e una popolazione di cervi, i Red Deer, di 1 milione! (una delle cose più emozionanti del viaggio è stato vederne veramente tantissimi, nel loro habitat naturale anche a distanza ravvicinata).
- Numero di castelli: 3.000 ossia quasi 1 ogni 100 miglia quadrate.
- E’ stata lo scenario di tanti film e serie che cercheremo in parte di ripercorrere: Braveheart, Harry Potter, Outlander, 007.
- E’ la patria Natale di Sean Connery, del curling, dello shinty (sport tradizionale) e pare anche del golf e ovviamente dello Scotch Whisky!
- Altri simboli nazionali: il cardo e l’erica (che abbiamo visto in tutto il suo splendore definire il paesaggio delle Highlands), il kilt e le cornamuse e…udite udite…l’unicorno (e questo già mi aveva fatto intuire che stavamo parlando di un posto magico, dove si può credere ancora alle fiabe).
- Il sole splende in una percentuale del 35% (dato che rappresenta molto bene la variabilità del clima scozzese che è giusto dire, non è detto che vada d’accordo con tutti!)
- Si stima che siano 268 milioni di £ quelli che ogni anno il settore turistico perde, a causa dei famigerati Midges che in estate scoraggiano molti turisti dal visitare la Scozia (e anche qui approfondimento che merita una sezione a sè).
Scozia on the road: itinerario con mappa

Scozia on the road: informazioni generali
Quando: dal 12 al 30 agosto
Giorni totali: 18 gg
Alloggi: 7
Km totali percorsi: 4.850 km circa (da considerare che in alcuni casi i traghetti possono essere utilizzati per gli spostamenti verso le isole e Skye ma vanno prenotati in anticipo). Altra nota: molte strade sopratutto a Skye e nelle Highlands sono ad una sola carreggiata con quelli che vengono definiti ‘passing place’ ovvero degli allargamenti tipo piazzole ogni tot metri di strada per permettere alle macchine di trovare lo spazio per far passare altri veicoli che provengono dalla parte opposta: utilizzateli e prestate attenzione!
Mezzi: volo andata con KLM Venezia – Edimburgo con scalo ad Amsterdam. Noleggio auto con Avis (ci siamo trovati veramente benissimo a differenza dell’esperienza negativa alle isole Faroe con la stessa compagnia): Peugeot 3008 Benzina con cambio automatico (che consiglio, considerando che la guida è a destra! Motivo oltretutto per il quale per me ormai la supercover è un plus a cui non si può rinunciare – l’unica volta che in Norvegia non l’abbiamo fatta ci è stato addebitato un danno non causato da noi che ci ha fatto pentire della scelta di non farla). Volo di rientro Air France Edimburgo – Venezia con scalo a Parigi.
Chi: mamma, papà e quattrenne
Clima
La Scozia ha quello che io definisco il clima estivo perfetto ossia temperature massime (rare e presenti solo in caso di sole – che è altrettanto raro!) di 21° e minime di 6° gradi. La temperatura media che abbiamo trovato è stata di 15° di giorno. Il clima è particolarmente umido e piovoso e spesso molto ventilato (cosa che aiuta ad allontanare i Midges che prediligono le tipiche giornate nuvolose e coperte senza vento e senza pioggia intensa). Diciamo che in una giornata si vivono le 4 stagioni (tranne la neve – ad agosto – ) e la variabilità e’ altissima. La pioggia è per lo più molto sottile ma persistente.
Abbigliamento consigliato
Proprio per quanto scritto sopra riguardo il clima, l’abbigliamento consigliato è assolutamente pratico – sportivo e impermeabile – antivento, a strati/cipolla. Noi viaggiamo sempre molto leggeri anche su viaggi lunghi e tratte intercontinentali e in qualunque stagione.
Viaggiamo con un paio di scarpe a testa impermeabili da trekking (io e Paolo usiamo sempre le Garmont Dragontail che vanno bene su tutti i terreni e che trovo poi anche adatte se invece dei pantaloni tecnici vogliamo concederci una botta di lusso, ossia il jeans). A Nico porto invece anche un paio di scarpe di riserva e per lui la scelta va sulla scarpa da trekking che usiamo anche tutti i giorni della Lowa.
Giacca antivento e antipioggia per tutti, Patagonia, Torrentshell, per noi adulti e Salewa, la Powertech, per Nico. T-shirt, maglie tecniche e felpe tecniche (solitamente una più leggera e una più pesante) e un gilet di piumino leggero se fa più freddo da usare sotto la giacca antivento. Pantaloni da trekking impermeabili lunghi per tutti (quelli che usiamo in montagna d’estate). Sconsiglio pantaloni corti anche perchè per i Midges è bene rimanere coperti.
Sempre per i Midges munitevi di retine per il viso (sono quelle che si trovano anche su Amazon per il giardinaggio).
Info per entrare in Scozia: come per tutta la Gran Bretagna, dall’uscita dalla Brexit è necessario il passaporto con validità residua almeno per tutto il periodo di permanenza nel Paese. Da febbraio 2024 dovrebbe entrare in vigore per i cittadini europei un visto molto simile all’ESTA. Tutte le info aggiornate qui!
Costi
Da quando UK è uscita dalla Brexit i prezzi in generale e il costo della vita è aumentato molto. Quindi partite considerando che la Scozia non è una meta low cost per quanto ovviamente si possano adottare accorgimenti per risparmiare. Questo viaggio, complessivamente è costato più di quello in Norvegia del 2022 e la voce che sicuramente ha inciso di più in questo caso sono stati gli alloggi (in generale molto costosi sia gli Hotel che case in self catering).
Costi alloggi
Come in Norvegia ho notato che non c’è molta differenza tra gli alloggi di ‘basso livello’ e quelli di medio livello. (In 3 persone considerate almeno 350£ a notte). Gli alloggi in self catering che ho scelto hanno tutti una media di 400£ a notte per 3 persone (i più economici 250£, i più costosi 600£). Nella prenotazione di cabin, lodge, cottage in self catering (pullula la Scozia di alloggi meravigliosi di questo tipo), considerate che la maggior parte richiede un minimum stay che incide ovviamente nella costruzione di un itinerario (bassa e alta stagione possono avere minimum stay diversi da 2/3 ad anche una settimana intera!). Solitamente il pagamento è anticipato in due tranche e viene sempre richiesto anche un deposito cauzionale che viene restituito solo alla fine del soggiorno e attenta verifica che non ci siano datti. L’importo solitamente è 1/3 rispetto al totale.
Costi food/drinks
Abbiamo cercato per lo più di mangiare a casa (qualche pranzo nei Pub o negli Inn dove in ogni caso va considerato anche per un Fish & Chips o un Hamburger 18£). La spesa nei supermercati per due settimane ci è costata complessivamente 550 euro circa.
Costi volo e auto a noleggio
Si trovano voli a buon prezzo prenotando almeno 6 mesi prima (a testa abbiamo speso 245€ con solo bagaglio a mano con compagnia di bandiera – se avete flessibilità sui giorni e partendo da un aeroporto diverso da Venezia dove per il periodo non siamo riusciti a trovare combinazioni di voli diretti, forse riuscite a risparmiare qualcosa di più).
Costi auto a noleggio
L’auto con supercover (che si può fare solo in loco, seggiolino auto, cambio automatico), segmento C, con Avis, prenotata 9 mesi prima (prezzo ricontrollato più volte anche sotto data ma era salito molto causa poca disponibilità di auto!) è costata 1.200 € per 18 giorni. n.b. il deposito cauzionale solitamente è di 1/3 rispetto all’importo totale. Viene trattenuto dalla carta con cui effettuate prenotazione e pagamento e svincolato a restituzione auto.
Scozia on the road: itinerario tappa per tappa
Giorni 1 e 2: Trossachs National Park e Pertshire
Un inizio slow per il nostro OTR in Scozia considerando una sveglia alle 3am per partire da casa e prendere il volo KLM delle 6am destinazione Edimburgo con scalo ad Amsterdam!
Arrivo in Scozia alle 10:35, ritiro della nostra auto noleggiata con Avis UK che ci accompagnerà per i prossimi giorni e poi via verso il primo alloggio ad un’h e mezza circa dall’Aeroporto, con prima tappa a Stirling.



Il benvenuto ce lo da’ uno dei castelli più visitati di tutta la Scozia, un cimitero su una collina che domina la città e che sembra uscito da un romanzo di Bram Stocker (scrittore irlandese, effettivamente, lo sapevate?) e un pub dove inizia la nostra maratona di Pale Ale e Fish & Chips.
Raggiungiamo nel pomeriggio l’alloggio scelto per questa prima tappa, l’Ardoch Lodge, una cabin perfettamente attrezzata nel bosco, con dirimpettai Cip e Ciop a farci compagnia.
Direttamente dal Lodge partono diversi sentieri e camminate per visitare il Trossachs National Park: noi scegliamo di percorrere quella che ci porta a Loch Voil con tappa finale a Monachyle Mohr, un Hotel con alloggi insoliti sul Lago e ristorante aperto anche agli esterni.
Dove mangiare: Mohr 84, un Motel che fa sempre parte della Mohrcollections in perfetto stile Hypster: il miglior fish & chips di sempre (e per me di tutto il viaggio)!



Poi decidiamo di percorrere le 7 miglia della Three Forest Lochs Drive: 3 £ in entrata per l’accesso che si pagano con carta di credito alle macchinette automatiche e via dentro una foresta vergine e a fare il bagno in uno dei tre laghi con prove di drone annesse!
Rientro al Lodge verso tardo pomeriggio per goderci un po’ la nostra cabin, con cena homemade dopo essere passati per il bellissimo paesino di Callister a fare il pieno di viveri per i prossimi giorni!
Giorno 3, i villaggi dei pescatori del Fife
Una giornata di spostamento dal Pertshire e dall’Ardoch Lodge, all’Aberdeenshire verso l’alloggio che ci ospiterà per 4 notti nelle Highlands.
Ed e’ così che decidiamo di attraversare la zona del Fife e di fare tappa in una parte della Fife Costal Path, quella più a Sud Est e visitare Saint Monans, Pittenweem e Crail: villaggi di pescatori che conservano ancora un’anima autentica e genuina.
Un paesaggio bucolico da cartolina: colline morbide, pecore e piccole chiese e castelli diroccati che digradano verso il Mare del Nord. Il vento spira forte, al porto rientrano le barche con il pescato del giorno.
Si passeggia osservando l’orizzonte (e noi seguiamo con lo sguardo due delfini che giocano al largo della costa di Saint Monans).
Ci si gode il sole che fa capolino a tratti tra le nuvole, mangiando Fish & Chips e con una tappa alla Crail Harbour Gallery & Tearoom una tappa imperdibile: un graziosissimo caffè che affaccia sul mare super cute!
Non ci sono orari, non ci sono pensieri. Solo questa meravigliosa Scozia da scoprire e che già ci ha conquistato (e siamo appena all’inizio di questo viaggio).






Giorno 4: la Costa Est e l’Aberdeenshire
Dai villaggi del Fife ci addentriamo verso le Highlands dove la strada ci conduce li dove il paesaggio, all’improvviso, cambia aspetto e diventa la Scozia del mio immaginario: colline, Ben (Monti) e Glen (Valli) che si perdono all’infinito, nuvole basse e nebbia che si leva svelando distese di Erica in fiore.
Noi alloggeremo per le prossime notti a poche miglia da Cairn O Mount, in posizione strategica ma defilata nel bosco per esplorare le Higlands Centro Orientali, la Costa Est dell’Aberdeeshire e il Caingorms National Park, al Glen Dye Cabin & Cottages.



Sembra Autunno. Anche l’aria ha quella frizzantezza e quel profumo che è tipico della stagione di chi ha lo spleen malinconico nel proprio DNA.
Nel 4° giorno di viaggio esploriamo la Costa Est che raggiungiamo in circa 40 minuti di auto dal nostro rifugio nel nulla delle Highlands. Sono i paesaggi che immagino sempre se penso al mare e all’Oceano. Vento che sferza via i pensieri, costa frastagliata e aspra lungo cui passeggiare guardando l’orizzonte, alta e bassa marea, spiagge infinite.
Cosa fare e vedere
- St Cyrus Beach: il Mare e le spiagge che piacciono a noi. Immense, selvagge, dove passeggiare per ore giocando con le onde e cercando di avvistare delfini e balene, osservando la marea che sale. Un senso di libertà e pace infinita. La spiaggia è all’interno di una riserva naturale e vi si accede con una passeggiata di 5 minuti dal Parcheggio Principale segnato anche su Google Maps.
- Crouton Waterfall: una cascata sul mare anche nella Costa Est della Scozia. Non spettacolare come quelle Islandesi e delle Isole Faroe ma la passeggiata e i panorami costieri meritano se la giornata è clemente come lo è stata con noi! (Anche qui facilmente raggiungibile dal parcheggio gratuito lungo la strada).
- Stonehaven: fish & chips (il migliore è al The Bay) in questo piccolo e grazioso villaggio di pescatori da dove parte poi una passeggiata di circa 30 minuti lunga la costa per raggiungere il
- Dunnotar Castle, uno dei castelli medievali più belli di tutta la Scozia che regala delle viste e uno scenario spettacolare (l’entrata è a pagamento ma il meglio lo dà tutto il circuito gratuito in cui fotografarlo da tutte le prospettive per scegliere la propria preferita)



Giorni 5,6: Balmoral e Caingorms National Park
Abbiamo trovato la nostra isola felice nella River Cabin privata del nostro North Lodge da Glen & Dye, quindi cerchiamo di esplorare i dintorni la mattina per rientrare alla base nel pomeriggio e goderci il nostro bosco segreto e il fiume: Lou Reed dal giradischi, cioccolata calda, fuoco acceso e la Swedish Hot Tube da scaldare per un bagno rigenerante nella foresta.
Il 16 agosto, sotto una pioggia scrosciante, sfruttiamo l’ultimo slot libero delle 10 per visitare Balmoral, la residenza estiva reale, nel suo ultimo giorno – per quest’anno – di apertura al pubblico.
Pare che siano in arrivo nei prossimi giorni, qui, e ovviamente il Castello va preparato a dovere…
Se siete appassionati di The Crown e in generale delle vicende reali consiglio la visita che va prenotata online in anticipo in uno slot temporale che può essere quello del mattino o nei due del pomeriggio.
I bimbi sotto i 5 anni non pagano, biglietto adulti 16,50£.
Del Castello di per sé si vede ben poco all’interno, se non la Sala da Ballo che è allestita con diverse foto intime che ritraggono alcune generazioni reali nella loro vita qui, a Balmoral.
Rimane per me il fascino e lo stupore di immaginare che per alcuni, questa, è la Casa Estiva…
Se siete fortunati con il tempo ci sono inoltre diverse camminate che partono da qui. Quella che avremo voluto fare: Prince Albert’s Cairn, ovvero la Piramide che si staglia nel bosco, 3 ore a/r.
In alternativa raggiungete il villaggio di Braemar e concedetevi un cocktail o una cena al Fife Arms, un favoloso Hotel di Lusso tra i più famosi al mondo, arredato con opere d’arte e perfettamente a tema famiglia reale e Scozia!
Il giorno dopo invece passeggiata a Loch Muick (l’intero circuito è lungo circa 8 km, facile, lieve pendenza): uno scenario incredibile, tra cascate e colline con l’erica in fiore.
Il nostro punto d’arrivo è stato il lato del lago opposto al Glass – allt-Shiel, il Lodge da caccia della Regina Vittoria, costruito nel 1868, in cui si rifugiò per lunghi periodi, dopo la morte del marito, cercando la totale solitudine.
Il fascino dei panorami scozzesi sta proprio in questo silenzio e senso di infinito, spleen romantico perfetto in grado di prendersi cura degli animi più tormentati.
Merita una sosta, magari per il pranzo Ballater, altro villaggio meraviglioso pieno di piccole botteghe e negozietti dalle insegne vintage.



Giorno 7
Lasciamo il nostro alloggio speciale, ripromettendoci di tornarci in un Autunno – quello vero, non solo dell’anima – e poter vivere il bosco all’apice della sua bellezza e dei suoi colori, per spostarci verso Inverness e quella che sarà la casa dei prossimi 3 giorni, Eagle Brae, un angolo di Canada nelle Highlands scozzesi con delle log cabin in cui vivere a contatto con la natura incontaminata (e svegliarsi con i cervi a pascolare in giardino).
Sono miglia di bellezza incredibile e panorami surreali. Orizzonti infiniti, cieli che cambiano di continuo, nebbia e nuvole basse che lasciano il posto a cieli azzurri da far male al cuore. E come spesso accade, durante un On the Road, è proprio la strada, lo spostamento, la musica che va a tutto volume e lascia volare i pensieri e i sogni, a ritmo con il paesaggio, a definire il vero Viaggio. Non è la Destinazione, l’arrivo, quello che conta. Sono le zone di passaggio, quello che neanche avevi previsto di vedere, la sorpresa che trovi dietro ogni curva.
Se amate anche voi ‘la strada’, la Scozia non dovete perdervela. E nell’itinerario non può mancare l’attraversamento del Caingorms National Park e la Snow Roads Scenic Route, la strada pubblica più alta di tutta la Gran Bretagna definita anche Una ‘slow route’, da assaporare con la giusta calma, fermandosi in quelli che sono dei punti panoramici definiti nei 144 km, per un circa 3 ore di percorso (lento), dovendone scegliere solo uno, su tutti, per me, il The Watchers da cui si può ammirare ‘attraverso’ lo spioncino in alcune rocce installate sul punto panoramico, il Castello di Corgarff.



La nostra tappa a misura di Nicolò (in realtà molto apprezzata anche da noi adulti) è il Landmark Forest Adventure Park, uno dei Parchi di divertimento più famosi del Regno Unito, interamente costruito nella Foresta, con attrazioni non convenzionali, completamente sostenibili per un divertimento sano all’interno di percorsi avventura tra gli alberi, per diverse età e gradi di difficoltà, scivoli ad acqua, giardini botanici dedicati alle Farfalle e il NetWorX: reti e tunnel elastici ad altezze vertiginosi in cui divertirsi a rincorrersi e saltare con tutta la famiglia, seguendo le orme del Barone Rampante di Calvino (mia associazione, dettata da studi e letture ‘classiche’). Una giornata piena di emozioni e ricordi da portare a casa con noi.
Giorno 8: Glen Strathfarrar
Siamo a pochi km da Inverness, la capitale delle Highlands e a Sud del famoso Lago di Lochness.
Ma in questo viaggio stiamo cercando luoghi fuori dalle solite rotte turistiche. Necessitiamo di silenzio, poca gente, posti nella natura più selvaggia.
Quindi per noi niente giro in città, né la classica visita a Lochness e al suo castello che sono tra i più visitati del Regno Unito, dopo che, in anni in cui la tecnologia non era ancora all’avanguardia come ora, questa zona è diventata famosa per il famigerato Mostro di Lochness, (tra l’altro notizia proprio di questi giorni vuole che un gruppo di appassionati stia provando a rispolverare questa vecchia leggenda e investendo in nuove ricerche per scovare Nessie – che nel frattempo starà cercando di spostarsi verso laghi meno over tourism – ).
Ma le giornate che viviamo ci regalano momenti preziosi in luoghi incontaminati, forse tra i più belli, finora, di questo viaggio.
Glen Strathfarrar, per molti, il glen più bello di tutta la Scozia, che conserva ancora il suo fascino primordiale e dove tra fiumi, cascate, foreste e altipiani è possibile avvistare molti animali liberi, allo strato brado.
Il Glen è privato e l’accesso è consentito a sole 25 auto al giorno durante la stagione di apertura che va da aprile ad ottobre. Questa modalità rende tutto ancora più particolare e magico, oltre che preservare l’ecosistema e la sostenibilità di questa valle che sembra un Paradiso terrestre. Quegli angoli di pianeta ancora misconosciuti che sembrano essersi fermati nel tempo e nello spazio.
L’effetto fiaba dei fratelli Grimm è assicurato.
Si raggiunge un cancello con mille lucchetti, un cottage e un campanello. Si suona e arriva la custode del Glen per dirvi se siete o meno tra le fortunate 25 auto che potranno accedere. In caso sia un si, viene semplicemente registrato il vostro numero di targa e l’apertura del cancello vi farà entrare in un paesaggio incredibile.
Ci si ferma ad ogni curva. E più si va avanti (il Glen è lungo circa 8 miglia che abbiamo percorso all’andata in 3 ore!!! Per le varie soste) più è un crescendo di bellezza. Assicurati gli avvistamenti dei Cervi. Qui, in solitaria, in passeggiata, ho avuto un incontro ravvicinato con un cervo, un’emozione tra le più potenti di questa Scozia on the road!



Giorni 9 e 10: NC500 Road
Dedichiamo poi una giornata a percorrere un pezzo della NC500, una delle strade più belle di tutta la Scozia (e del mondo): il nostro itinerario da Eagle Brae tocca il giorno 9. Ullapool, piccolo villaggio di pescatori e poi si addentra lì dove le Highlands si incontrano con il mare e creano un paesaggio costiero spettacolare. Strade ad una corsia che attraversano piccole baie, pascoli, glen in un paesaggio a tratti lunare.
Le tappe a Nord Ovest (tenendo sempre in considerazione che il percorso e la strada sono già di per sé il Viaggio):
– Clachtoll Beach: niente da invidiare ad una spiaggia caraibica. Appena dopo l’entrata del camping e della spiaggia c’è l’unico chiosco in cui ci si può imbattere in questo tratto di costa per km e km dove sostare e fare amicizia con camperesti e gente che arriva da ogni parte del mondo, appassionata del Nord e della wild life
– Store Head Lighthouse: punto di partenza già di suo bellissimo per una passeggiata in piano di circa 7 km* per raggiungere
*il sentiero non è faticoso ma attenzione a chi soffre di vertigini perché è molto esposto e personalmente ho dovuto fermarmi dal malessere che mi ha colpito all’improvviso. Ha proseguito mio marito mentre Nico, con una sensibilità che riesce sempre a commuovermi e stupirmi, mi ha preso per mano dicendomi ‘vieni mamma, ti porto io a casa’ e così noi ci siamo appostati vicino al faro su una panchina ad avvistare balene e delfini.
– Old Man of Stoer un faraglione di 60 metri che crea uno scenario spettacolare a Sutherland vicino alla Marilyn Sidhean Mor (da non confondere con l’Old Man of Storr sull’isola di Skye)
*il sentiero non è faticoso ma attenzione a chi soffre di vertigini perché è molto esposto e personalmente ho dovuto fermarmi dal malessere che mi ha colpito all’improvviso. Ha proseguito @paco mentre Nico, con una sensibilità che riesce sempre a commuovermi e stupirmi, mi ha preso per mano dicendomi ‘vieni mamma, ti porto io a casa’ e così noi ci siamo appostati vicino al faro su una panchina ad avvistare balene e delfini.
Nel giorno 10 percorriamo la NC500 da Ullapool verso Sud per avvicinarci al prossimo stop che sarà proprio all’ingresso dell’isola di Skye:
- Torridon + Been Eight riserva naturale con paesaggi incredibili e fauna libera. Torridon è famosa anche per gli allevamenti di salmoni: uno stop è consigliato a Loch Torridon Smokehouse
- Applecross Peninsula: stop all’Applecross Inn, Pub super cozy insignito più volte dell’award di best inn in UK e best fish & chips e se il tempo lo permette (nel nostro caso: assolutamente no!!!) passeggiata sulla spiaggia
- Beach na Ba (Pass of the Cattle) una delle strade più alte di tutta UK ad una corsia: incredibile! Purtroppo l’abbiamo percorso durante una tempesta di pioggia e la nebbia ci ha impedito di godere appieno del paesaggio ma ci siamo ripromessi di tornare perché già in questo mood l’abbiamo amato!



Giorni 10,11,12,13,14,15: Skye
Dedichiamo quasi una settimana (spostamenti inclusi) all’Isola di Skye, alloggiando prima a 57 Nord, uno dei Lodge più belli di sempre, in stile Hyggie con vista sull’Eilean Donan Castle da cui sono visitabili entro l’ora di strada queste location:
- Plockton
- Glenelg
- Kintail e le Five Sisters
- Bealach na Ba’ e Applecross Peninsula
- Torridon e Benn Eighe
- Red Point Beach
Le ultime 3 notti invece ci spostiamo a Milovaig House, affittata tramite Sand&Stone Escapes nell’omonima area (Milovaig) a Nord Ovest dell’isola: un panorama anche in questo caso spettacolare con vista mare, isola di Harris e cascata.
Sono giorni lenti. Dopo una Scozia fuori dalle rotte turistiche più frequentate, veniamo colti di sorpresa da un clima che cambia molto rapidamente ma molto piovoso, in cui ci godiamo la nostra casa e ci dedichiamo ad esplorare l’isola toccando:
- Neist Point, un faro spettacolare vicinissimo a casa
- Talisker, la Baia con visita alla famosa distilleria
- Portree, il principale villaggio dell’Isola con negozi, ristoranti e bar molto ‘cozy’
- Coral Beach, una delle spiagge caraibiche dell’Isola
- Old Man of Storr, i famosi ‘pinnacoli’ nella Penisola di Trotternish, simbolo e icona di tutta la zona
- Quiraing, uno dei paesaggi più incredibili di tutte le Highlands che arriva fino al mare
- Rha Waterfall









Giorni 16, 17: Glencoe
Glencoe è la quintessenza del paesaggio scozzese. Un luogo dell’anima. Strade e sentieri che corrono tra montagne aspre, colline d’erica, dolmen e menhir, ruscelli e cottage in pietra. C’è un’aurea malinconica che permea ogni cosa: come se questo stato d’animo fossero particelle e pulviscolo in grado di avvolgere lo spazio – tempo, qui.
La nebbia si leva dal Glen, si avvistano cervi lungo la strada. Dopo la pioggia appaiono arcobaleni e sembra quasi di sentire il suono delle cornamuse, lontano.
Sono i giorni 16 e 17 del nostro itinerario (se potete dedicateci più tempo, perché la suggestione di questo angolo di Scozia è qualcosa di tormentato, magnifico. Straordinario).
Alloggiamo in uno dei bellissimi Sky View Lodge a Woodlands Glencoe: tecnologia e sostenibilità – con hot tube – su Loch Linnhe, punto di partenza ideale per scoprire questa zona (dove sono stati girati diversi film famosi, dalla saga di Harry Potter a James Bond, per citare i più famosi).
Gli Highlights in zona:
- una giornata intera può essere dedicata ai luoghi di Harry Potter tra cui, imperdibile – anche per chi non ama il famoso maghetto – il Glennfinnan Viaduct da visitare in un orario che permetta di vedere il passaggio dello Jacobite Steam Train
- Glencoe Lochan: un angolo di British Columbia in questo paradiso creato da Lord Strathcona nel 19th secolo per la moglie malata, canadese
- Lagangarbh Hut – uno degli spot più riconoscibili e fotografati che rappresenta perfettamente il mood scozzese –
- James Bond Road e Glen Etive
- Kilchurn Castel
- The Laroch Bar: pub con chef stellato Michelin
- Rain Bakery: il posto ideale per provare un Cruffin (sai di cosa stiamo parlando? Il mix perfetto tra un croissant e un muffin!)






Giorno 18: Loch Lomond
Arrivati alla fine di questo OTR in Scozia, indugiamo nel rientro, spezzando con un’ultima tappa e notte prima di ripartire dall’aeroporto di Edimburgo, verso casa. La scelta, all’ultimo minuto (salta una trasferta di lavoro in città per la nuovissima ristrutturazione del Virgin Hotel – che speriamo di recuperare un’altra volta – ) è Loch Lomond e Cameron House. Residenza privata baronale per circa 300 secoli, Cameron House, che è essa stessa una Destinazione, ha ospitato una moltitudine di personaggi reali, figure politiche di spicco, capitani d’industria, icone della letteratura e della musica e star del palcoscenico e del cinema. Dal 1970 per circa 20 anni è stata inoltre dimora di 30 orsi che vagavano per i 400 acri della tenuta e che oggi rimangono il simbolo di quest’Hotel che dal 2021, con un ulteriore ampliamento, oggi ospita:
- Un Golf Club
- Yacht Club (qui si arriva anche con idrovolante)
- Numerosi ristoranti tra cui uno stellato. Noi abbiamo cenato alla Boat House in un’atmosfera che ci ha ricordato Cape Cod e la costa del New England: cucina molto buona con forno a legno e scelta nel menu, oltre a pesce e classici della cucina inglese, di piatti italiani, tra cui la pizza
- Whisky Club
- Infinity Pool e parco acquatico con scivoli, apprezzatissimo dalle famiglie (Nicolò si è divertito tantissimo!)
- Afternoon High Tea tra i più rinomati del Regno Unito (provato e superconsigliato!) e
- (Udite – udite) un Cinema con spettacoli pomeridiani e serali, completo di bar per pop corn!
Quel che si dice chiudere in bellezza un itinerario on the road in Scozia! Loch Lomond è a circa 30 minuti da Glasgow e ad un’ora e mezza da Edimburgo. Una zona, che personalmente – Hotel a parte – non mi ha particolarmente colpito e che è sicuramente più frequentata (ossia vedi alla voce ‘turistica’), proprio per la posizione facilmente raggiungibile dalle due principali città scozzesi e dai loro aeroporti.



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