Lasciamo la caotica Tokyo per raggiungere con lo Shinkasen in circa tre ore e mezza, Kyoto: la città della tradizione.
Kyoto rappresenta perfettamente l’idea che avevo in testa del Giappone.
Quella dei cartoni giapponesi con cui sono cresciuta da piccola. Di Marrabbio. Holly e Benji, Mimi Hayura. Quella dei libri che ho amato durante la mia adolescenza: la malinconia sottile di Banana Yoshimoto, la delicatezza di Haruki Murakami. Quella dei film iconici che ho rivisto decine e decine di volte: “Memorie di una Geisha” e “L’ultimo Samurai”.
Kyoto e’ l’Oriente.
Le viuzze strette strette, i tetti in legno, l’iconografia giapponese, le lanterne accese al calar del sole, le piccole locande, templi, giardini zen, kimono, yukata e geishe.
Una splendida città che ti sorprende ad ogni angolo svelando dettagli preziosi e chicche nascoste di giapponesita’.
Se Tokyo è stato amore a prima vista, Kyoto era già dentro di me prima di conoscerla e si è svelata pian piano, in tutta la sua bellezza. Lasciandomi semplicemente a bocca aperta e senza fiato ad ogni passo.
#COME MUOVERSI A KYOTO
Dopo un iniziale spaesamento…Kyoto è veramente immensa e non ci siamo subito resi conto correttamente delle distanze, abbiamo deciso di spostarci in bus.
Complice sicuramente la fermata appena fuori dal nostro Hotel/Locanda/Ryokan e la consapevolezza che la metro di Kyoto non è quella di Tokyo e in realtà non collega molti luoghi della città che invece sono piu’ facilmente raggiungibili via autobus e treno. Biglietti giornalieri da 24h al costo di 450 yen presi con un piccolo sconto direttamente in Hotel.
Se le giornate lo permettono, un altro modo pratico di muoversi è con la bicicletta. Considerate però che le bici non si possono lasciare ovunque ma ci sono appositi parcheggi/zone di stallo, quindi studiate bene il vostro itinerario per capire quale mezzo sia più opportuno.
p.s. Il bus funziona in questo modo: si sale rigorosamente da dietro e si scende solo da davanti. Si oblitera alla macchinetta vicino al conducente solo al momento di scendere (il costo della corsa è standard a prescindere dalla tratta). Se non si ha il biglietto con sè si può semplicemente pagare la corsa. I bus sono provvisti di cambio banconete per riuscire a pagare correttamente l’importo in monete. Munitevi di mappa della città e dei trasporti via bus e sarà tutto più semplice. Il traffico è importante, quindi munitevi anche di pazienza.
#HOTEL/RYOKAN
Un mix tra moderna locanda, b&b tradizionale e piccolo Hotel.
Ottimamente posizionato in zona Shimogyō-ku, a 10 minuti a piedi a Nord della Stazione di Kyoto. Baricentrico rispetto alle aree principali da visitare raggiungibili tutte facilmente grazie a 4 fermate del bus fuori dall’Hotel.
Cortesia, spazi confortevoli con un design semplice ed essenziale. Camere deliziose in stile giapponese che si trasformano la sera per andare a dormire (sul futon con il tatami). Bagno molto piccolo ma con tutto quello che occorre e accesso gratuito ai bagni pubblici e onsen proprio di fronte alla struttura.
Colazione semplice in stile giapponese la mattina, possibilità di noleggio bici e vendita diretta biglietti giornalieri del bus scontati.
Ottimo rapporto qualità – prezzo.
#COSA FARE E VEDERE
#DAY 1
@Arashiyama + @Golden Temple
Conosciuta per la ‘Bamboo Forest’, Arashiyama si raggiunge in una ventina di minuti di bus dalla zona centrale di Tokyo. Il suggerimento è di arrivare il mattino molto molto presto ed iniziare ad esplorare questa magnifica zona proprio da uno dei luoghi più Instragrammati e presi d’assedio di Kyoto (la foresta di bamboo, per l’appunto).
In realtà pur arrivando alle 7 del mattino c’è già un bel pò di gente a contaminare il luogo che comunque riesce a trasmettere tutto il suo fascino. Si cammina in silenzio, il sole filtra attraverso la fitta coltre di bamboo, il vento sfiora le canne e si respira una magia che vale la levataggia.
Si prosegue poi verso Okochi Sanso, la villa del famoso attore di film in costume, Denjiro Okochi. 1000 yen l’entrata che include inoltre un the macha con biscotto alla fine della passeggiata tra i giardini zen della villa.
Il posto è veramente magnifico, piccoli templi e santuari circondano la dimora principale e si inerpicano sui giardini che salgono la collina regalando degli scorci meravigliosi di Tokyo e delle montagne circostanti. Siamo solo noi, il sole tiepido primaverile e l’atmosfera ovattata e quasi surreale di questo luogo che identifica perfettamente l’armonia zen.
Tutta la zona di Arashiyama è piena di bellissimi templi e santuari.
Nel mezzo della foresta di bambù abbiamo visitato un piccolo santuario shintoista, il Nonomiya Shrine.
Proseguendo verso nord, sparsi per le colline: Jojakkoji Temple, il Nisonin Temple, il Takiguchi-dera Temple, il Gioji Temple.
Da qui ci avviamo verso il tempio più importante di tutta la zona: il Tenryu-ji Temple (ingresso 600 yen).
Il tempio fa parte dei “5 grandi templi zen di Kyoto” e del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
Si tratta di un complesso abbastanza grande, uno dei templi della setta buddista Rinzai, costituito da numerosi edifici. Attorno ad essi si trova un bellissimo giardino zen, ideato dal maestro zen Muso Soseki nel ‘300. Rimango a contemplare per un tempo non definibile il giardiniere che con un piccolo rastrello sistema la ghiaia del giardino creando curve e geometrie perfette. Improvvisamente sento di aver compreso appieno il significato della parola ‘zen’: c’è il vento che accarezza le foglie degli alberi, si sente il gorgogliare del fiume e le rondini che giocano a rincorrersi. Non ho pensieri. Sono incantata dall’armonia di questo luogo.
Ci spostiamo dall’altro lato del Ponte Togetsukyo (Togetsukyo Bridge, letteralmente “ponte che attraversa la luna”), una delle immagini ‘iconiche’ di Arashiyama per passare un pò di tempo all’ Iwatayama Monkey Park (ingresso 550 yen, orari di apertura 9:00-17, fino alle 16 in inverno).
Si tratta di un parco pieno di scimmie (macachi giapponesi) che si estende nella collina di Arashiyama, a sud del Ponte Togetsukyo. Ci sono circa 200 scimmie libere per il parco, ne incontrerete parecchie salendo verso la cima. Una volta arrivati in cima (circa 10 minuti di cammino in salita – preparatevi…si cammina e si sale!), oltre a poter godere di una buona vista su tutta Kyoto, potete comprare dei cibi (100 yen a pacchetto) da dare direttamente alle scimmie in una zona apposita (nelle altre zone è vietato).
Prima di proseguire verso il Golden Temple (circa 30 minuti di bus) ci dedichiamo una piacevolissima pausa lungo il fiume con un Afternoon High Tea che ci risolve il problema del pranzo e della merenda insieme in un luogo spettacolare, il Cafè Hassui presso il Suiran Hotel
E’ ormai pomeriggio e non abbiamo tantissimo tempo considerando che i templi principali chiudono presto, verso le 17. Ma nei nostri piani c’è la visita prima del tramonto ad un’altra delle immagini più instagrammate di tutta Kyoto e di tutto il Giappone: il Kinkakuji Temple, meglio conosciuto come il Tempio del Padiglione d’Oro.
Semplicemente spettacolare!
Qui vicino l’altro tempio raggiungibile in un 15 minuti di camminata è il Ryoanji – quando programmate la visita cercate di riservare del tempo per unire i due templi considerando gli orari di apertura e chiusura – .
Ritorniamo con il bus verso l’Hotel, ci rinfreschiamo velocemente e andiamo verso la zona centrale di Kyoto, per poi cenare a #Pontocho, insieme a #Gion uno dei quartieri più caratteristici in cui è facile imbattersi in qualche geisha e maiko che passa da una casa da tè all’altra. Il periodo più indicato per vedere le geishe ed assistere agli spettacoli sono le prime 3 settimane di aprile in cui si riuniscono a Kyoto tutte le geishe più famose del Giappone per i festival di primavera.
I due quartieri di sera sono bellissimi, con tutte le lanterne accese ad illuminare gli stretti e caratteristici vicoli che pullulano di piccoli bar e locande. Tutte le sere di permanenza a Kyoto, le passeremo qui a provare i diversi locali della zona.
Tra i ristorantini che abbiamo provato consigliamo in questa zona:
@Gion Tanto piccolo ristorante che si affaccia su un canale nel quartire di Gion, consigliato per l’Okonomyaki (abbiamo sopratutto apprezzato i Soba sulla piastra tanto da fare il bis!!!). Coda lunghissima all’entrata. Prezzi molto popolari.
@Ciao Ciao, Kyoto se volete provare migliori Gyoza di sempre. Così buoni che abbiamo provato quasi tutti i tipi di ravioli che avevano senza mollare un colpo! BU – O – NIS – SI – MI!!!! Si mangia al bancone, fila molto lunga ma si entra velocemente (i giapponesi mangiano alla velocità della luce), ci si mette in lista e si attende il proprio turno. Ne vale assolutamente la pena. Provate un pò tutto – il menu è ampissimo – e concludete con i gyoza alla nutella (super top!).
@Katsugyu, Ponto-cho, Kyoto per un’ottima #tonkatsu, cotoletta di maiale impanata e fritta e tagliata a fettine sottili per permettere di mangiarla rigorosamente con le bacchette. Qui in realtà la carne che utilizzano e’ di manzo e la cotoletta viene accompagnata da una scodellina di riso con uovo all’occhio di bue, zuppa di miso, verze e soia.
(Per saperne di più sulla cucina giapponese e dove mangiare tra Tokyo – Kyoto ed Osaka non perdetevi questo articolo sul blog: #I LOVE CIBO GIAPPONESE)
#DAY 2
Kyoto Est: dal @Silver Pavillon (Ginkakuji) al @Kyomizudera attraverso il @Path of Philosophy
La giornata inizia molto presto per riuscire a vedere il più possibile cercando di evitare la ressa (impresa ardua considerando che sta per iniziare la Golden Week in Giappone!)
Il tragitto può essere effettuato a piedi o in bicicletta ma in quest’ultimo caso segnaliamo che ci sono regole molto rigide su dove poter lasciare le bici (in appositi parcheggi che non sono diffusissimi in città) e questo non permette quindi di godere appieno di tutti i posti che abbiamo in mente di visitare. Noi optiamo quindi per raggiungere in bus il @Ginkakuji per poi proseguire a piedi lungo la passeggiata del filosofo, soffermandoci poi sui diversi templi che si possono incontrare lungo il percorso (noi scegliamo di soffermarci sul @Nanzenji e @Heianjingu – ci sono così tanti templi che in realtà penso, abitando a Kyoto per un anno, si potrebbe benissimo vedere un tempio diverso ogni giorno…).
Facciamo poi una sosta per andare al @Nishiki Market 5 isolati tra Shinmachi e Teramachi, di mercato coperto dove è possibile immergersi nei profumi, odori, sapori e colori del Giappone: cibo (qualsiasi cibo), artigianato locale, souvenir, accessori per la cucina…un’esperienza da non perdere e arrivateci con un certo languorino per poter assaggiare di tutto un pò dalle bancarelle di street food e banchi alimentari. I negozi sono aperti dalle 9 della mattina fino alle 5 del pomeriggio (anche se alcuni prolungano l’orario di apertura fino alle 18).
Nel pomeriggio risaliamo verso Gion fino ad arrivare, passando per i templi @Yasakajinja e @Kodaiji allo spettacolare @Kiyomizudera, dal 1994 Patrimonio Umanità dell’Unesco (con un tentativo nel 2007 di entrare a far parte delle nuove 7 meraviglie del mondo). Kiyomizu in giapponese significa ‘acqua pura’ e il nome di questo spettacolare complesso di tempi, deriva infatti dalla presenza all’interno dell’area di una cascata. Purtroppo abbiamo trovato il padiglione principale (quello con la veranda in legno) in ristrutturazione…ma il colpo d’occhio, a prescindere, è veramente notevole!
Tutta l’area inoltre, con i suoi vicoli stretti in salita e discesa e piccole botteghe, rappresenta al meglio l’immagine del giappone più autentico. Locali e non passeggiano in kimono e yukata (questa zona pullula di negozi che noleggiano per qualche ora o la giornata intera gli abiti tradizionali offrendo inoltre la possibilità di fare anche dei servizi fotografici), ci sono un mucchio di bellissime sale da thè dove indugiare e prenotare la cerimonia del thè (noi consigliamo di prenotare da Cammelia con un certo anticipo, tramite il loro sito – con la possibilità di scegliere l’orario – . Ogni ora si alternano gruppi di massimo una decina di persone per assistere alla cerimonia – anche con l’opzione aggiuntiva ‘abiti tradizionali’ – ).
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#DAY 3
@Fushimi Inari + @Nara
Sveglia all’alba! L’obiettivo è arrivare prima delle 6 al @Fushimi Inari, sicuramente una delle immagini più ipnotiche che rappresentano un viaggio in Giappone e meta che da sola, potrebbe valere benissimo tutto il viaggio.
Prendiamo un taxi, unico mezzo che alle 5 di mattina ci permette agevolmente, dal nostro Hotel di raggiungere così presto l’area del Tempio.
La scelta è stata saggia…ci siamo goduti la risalita fino alla cima del monte Inari, attraversando i migliaia di torii rossi (le porte che conducono alla foresta sacra) nella quiete del mattino, insieme ad un monaco e qualche maratoneta particolarmente mattiniero.
Solo noi, la foresta, la nebbiolina leggera, le volpi (le messaggere predilette della divinità Inari che qui si venera, l’apoteosi dello spirito del riso) a guardarci severe dai lati del cammino che attraversa cimiteri di montagna e boscaglia, il gracidare di qualche rana lungo i piccoli ruscelli: un’esperienza mistica, una sensazione che porterò sempre dentro di me, uno dei ricordi più belli di questo splendido e sorprendente Giappone.
Il nostro viaggio prosegue…
Verso Nara, per poi finire ad Osaka, ultima tappa del nostro viaggio (Stay tuned!)
Vuoi scoprire il nostro Giappone? Ecco i link diretti agli articoli nel Blog!
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9 risposte
Che meraviglia il Giappone visto dai tuoi occhi! E anche Kyoto mi è rimasto nel cuore anche se, a differenza tua, non ero affatto preparata nonostante sia cresciuta come te con i cartoni giapponesi. È un tale concentrato di tradizioni talmente lontano dalle nostre che ancora oggi non ti so dire se lo abbia capito o no. Rapita sicuramente sì ❤️ Come sempre, foto strepitose (a questo punto credo di essere stata l’unica a non riuscire a immortalare una geisha?). Ciao cara, ti abbraccio!
Alessia! Quando sei stata in Giappone? Io mi sono detta che non sarà l’ultima volta…e’ un mondo come dici tu, così lontano dal nostro ma così affascinante che va vissuto più a fondo…grazie!?
Un po’ di tempo fa… una decina di giorni nel 2013…:) Ciao bella, buona serata!
Una volta mi sono persa in bus a Kyoto, lol! L’ho preso alla stazione centrale, pensando che sarebbe andato verso Gion, invece è andato dalla parte opposta, ma me ne sono accorta solo dopo un tratto abbastanza lungo, quando ho pensato di controllare dove fossimo su google maps 😛 Eravamo lontanissimi da dove dovevamo andare. Insomma, siamo finiti al capolinea, abbiamo atteso che il bus ripartisse e siamo tornati indietro. Abbiamo passato ore su quel bus 😛
Effettivamente all’inizio va fatta un po’ di mente locale perché le direzioni possono trarre in inganno!!! Ma poi facendoci l’abitudine il concetto delle direzioni e’ simile alla metro e su Kyoto sicuramente e’ il metodo più efficace per andare ovunque…beh dai, quantomeno avete vissuto un’esperienza da local e avete avuto sicuramente modo di osservare nel dettaglio l’approccio dei giapponesi al mezzo che io ho trovato veramente bizzarro e interessante! A Gion alla fine ci siete arrivati???
Ciao!A quando il racconto di Nara e Osaka?Blog fatto benissimo, complimenti per le scelte dei vostri viaggi e soprattutto di quelle enogastronomiche!
E’ in bozza da Natale…la gravidanza non mi sta aiutando nel tempo da dedicare al blog ma se ripassi da queste parti tra una settimana prometto che lo troverai!!? Grazie mille!