I Love Japan

Tempo di Lettura: 6 minuti
Lucia Ziliotto

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Il Giappone era ai primi posti della nostra travel wish list.

Per la precisione nella mia bucket list al numero 8 c’e’ scritto: ‘vedere la fioritura dei ciliegi in Giappone’.

Quest’anno l’idea era più o meno questa, ossia di depennare questo sogno nel cassetto dalla lunga lista, ma complici due lunghi ponti a fine aprile e una fioritura dei ciliegi anticipata a fine marzo, abbiamo perso per una decina di giorni l’hanami. Toccherà tornarci. Ma non solo in primavera. In autunno e in inverno. Perché ho capito da questo primo assaggio di Giappone che ci ritornerò. Che è un Paese che va approfondito e assecondato nei tempi. Che va goduto con calma zen e che il suo fascino va apprezzato in ogni stagione.

Col Sol Levante è stato amore a prima vista.

L’Oriente e l’Asia in generale sono una calamita e generano in me un’attrazione che faccio fatica a spiegare. Qualcosa di recondito e di profondo, quasi ancestrale. Mi sento a casa quando respiro e vivo i profumi e i sapori di questa terra. Mi sento in pace. In equilibrio perfetto.

Il Giappone mi è sembrato così esotico e lontano eppure estremamente famigliare.

Ho provato una sensazione simile solo quando ero stata a New York la prima volta e improvvisamente l’immaginario cinematografico con cui ero cresciuta negli anni era lì, di fronte a me. Uscita dalla Grand Central Station c’erano i tombini che fumavano, il traffico, il caos, le luci e i rumori di una città che mi sembrava di conoscere già.

Con il Giappone la sensazione è stata quella di vivere in un continuo ‘de ja vu’.

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Cresciuta d’altronde a pane, nutella e cartoni giapponesi durante l’infanzia (da Sampei a Lamu, passando per Kiss me Licia, Holly e Benji, Mimi Hayuara, Candy Candy e Creamy) con una passione adolescenziale per la letteratura giapponese (Banana Yoshimoto, Haruki Murakami) e un amore incondizionato per noodles, gyoza e sushi, non potevo che sentirmi a casa in Giappone.

Ho respirato storia e modernità, malinconia e sfrenato divertimento, giocosità, semplicità, ordine e movimento.

Ho camminato tra templi e giardini zen incantandomi davanti ai dettagli e provando un senso profondo di pace e tranquillità a Kyoto.

Sono rimasta stordita dalle luci e dalla gente e dai mille stimoli di Tokyo e Osaka.

Sono rimasta conquistata dalla cucina giapponese. Ho mangiato melonpan, sushi alle 6 del mattino, il miglior ramen della mia vita alla stazione di Ginza, gyoza, okonomyaki, tonkatsu, yakitori, udon e carne di Kobe. Bevuto the matcha.

Mi sono commossa profondamente pregando nei tempi shintoisti e buddisti.

Ho Accarezzato i cervi di Nara.

Ascoltato il vento giocare tra le canne di bamboo della foresta di Arashiyama.

Ho fotografato delle maiko a Kyoto e intravisto una geisha a Gion.

Dormito sul tatami con il futon in un ryokan.

Sono stata in un mocha café e ho giocato a Mario Bros kart in una delle mille sale giochi di Shinjuku.

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Ho ricordato mia nonna in uno dei luoghi che più mi ha incantato nel caos della metropoli di Tokyo, il tempio Meiji, nel parco Yoyogi. Ho scritto su un foglio il mio ricordo e la mia preghiera e l’ho lasciata ai monaci, insieme alle preghiere degli altri fedeli. E il vento accarezzava gli alberi, le foglie cadevano a terra e ho sentito la sua presenza viva come non mai, respirando l’energia di quel momento.

Ho attraversato gridando a squarciagola, insieme ad altre migliaia di persone, non so per quante volte il famoso incrocio di Shibuya.

Ho contemplato le luci di Tokyo e la città dall’alto della Mori Tower, sorseggiando un Asian Mojito.

Ho camminato all’alba fino alla cima del monte Inari, a Kyoto, nel silenzio della foresta e attraversando incantata i famosi Torii arancioni del Fushimi Inari.

Ho adorato passeggiare di sera a Ponto-cho, tra i vicoli stretti e i piccoli bar e ristoranti con le porte scorrevoli di legno e le lanterne accese.

Ho pensato alla fortuna di aver realizzato un’altro sogno. Ho sentito di nuovo l’emozione che mi regala viaggiare. Ho pensato che quando trovi la tua strada e ciò che ti rende felice è un peccato non seguirla, quella strada. Ho staccato i pensieri. Ho acceso il cuore. Mi sono sentita viva e felice in questo pezzo d’Asia che è come casa.

Ho amato.  Chi mi ha accompagnato in questo viaggio. La vita. Il Giappone…

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Vuoi scoprire il nostro itinerario di viaggio? E scoprire un pò con noi questo magico Giappone?

Segui i link qui sotto!

  1. Tokyo
  2. Kyoto
  3. Nara e Osaka
  4. Il cibo in Giappone

 

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Donna, mamma, moglie, professionista HR, Coach, Travel Blogger. Combinare le mie due anime significa trovare insieme la tua destinazione.

 
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