I love cibo giapponese!

Tempo di Lettura: 10 minuti
Lucia Ziliotto

Lucia Ziliotto

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Partiamo dal presupposto che mi/ci (includo anche Paolo, ovviamente, in questa asserzione) piace molto mangiare (e mangiare bene). Quando siamo in viaggio ci immergiamo totalmente nel Paese in cui siamo e dal mio punto di vista conoscere una cultura e un luogo passa immancabilmente anche attraverso la scoperta della cucina e dei cibi tipici di quel posto.

Ci è sempre andata bene. Abbiamo mangiato insetti in Cambogia, carne di antilope in Sud Africa, quantità di curry che non si possono neanche ricordare in Indonesia e nel Sud Est Asiatico in generale, sostanze non meglio identificate e street food in Marocco passando alle cucine stellate europee e delle grandi città.

Con il Giappone siamo partiti con altissime aspettative (e partendo già da casa con un amore smodato per sushi e ramen), curiosi di assaggiare in loco quella che si definisce una delle migliori cucine al mondo  – dopo quella italiana, ovviamente 🙂 –

Le nostre aspettative non sono state deluse e parto con il dire che mangiare sushi e sashimi alle 6 del mattino: si, si può fare… eccome!

Ecco qui una piccola guida per orientarsi nella varietà del cibo giapponese (e nei suoi nomi che sembrano difficili da ricordare, ma quando entri nel vivo dell’assaggio e li provi per la prima volta, non li dimenticherai più!) con alcuni consigli pratici e suggerimenti di posti dove mangiare tra Tokyo – Kyoto – Osaka.

Premessa: mangiare in Giappone è caro?

Questo è stato uno dei Paesi che abbiamo visitato in cui abbiamo speso meno per mangiare. Ci siamo per lo più orientati su piccole botteghe, ristorantini e mercati in cui il prezzo medio a persona per un pasto completo della specialità del locale si aggirava tra gli 800 e i 2000 massimo yen (con circa 18 euro si mangia in abbondanza). Eccezione fatta per quando abbiamo mangiato il wagyu (carne di manzo, molto conosciuta la carne di Kobe anche se noi abbiamo optato per la carne di un’altra regione a Sud di Osaka, altrettanto pregiata) in cui abbiamo speso 7000 yen a testa (poco meno di 70 euro a testa). Ovviamente ci sono tantissimi ristoranti anche annoverati tra i migliori al mondo in cui si spendono cifre decisamente diverse. Il quartiere di Ginza, a Tokyo, (ma non solo) per esempio è pieno di locali splendidi in cui mangiare sushi stellato (la differenza di prezzo non la fa tanto la qualità del pesce, che è eccezionale ovunque e arriva direttamente dal mercato di Tsukiji, ma l’esperienza e la nomea dello chef  o meglio detto ‘maestro di sushi’ – d’altronde preparare il sushi è veramente un’arte e te ne rendi conto osservando i gesti perfetti con cui si muove lo chef davanti a te, prima di servirtelo direttamente al bancone – ) a prezzi decisamente poco popolari (ma prima o poi sarà un’esperienza che ci concederemo).

#SUSHI

Il posto migliore dove mangiare sushi e sashimi? @Tsukiji Market. Noi abbiamo alloggiato a Ginza a pochissimi minuti a piedi dal famoso mercato del pesce e questo ci ha permesso di fare quasi tutte le mattine, all’alba (!) colazione qui con il pesce freschissimo! Scordatevi il sushi che si mangia in Occidente. Una volta che proverete quest’esperienza sarà difficilissimo tornare indietro. Io ero scettica nella pensare di mangiare pesce crudo alle 5 del mattino ma mi sono subito ricreduta. Pesce che si scioglie in bocca. Al mio gesto di versarmi la salsa di soia in una ciotolina per immergerci il pesce fresco, lo chef è trasalito e mi ha fatto capire che la soya non serviva e avrebbe rovinato il gusto del sushi. Impossibile comprendere quali varietà di pesce ci siano state proposte (ovviamente lo chef che ti prepara tutto al momento  – si mangia su dei banconi con vista sulla cucina e sulla preparazione -, ti spiega tutto ma in giapponese! Tu asserisci e mangi…) ma tutto eccezionale, con menzione speciale per il Tuna Bowl (una ciotolona di riso bianco con sopra tutte le parti del tonno). Il suggerimento è di arrivare presto al mercato e di mettersi in fila (già, perchè qui la fila inizia già alle 5 del mattino, orario in cui la maggior parte dei ristorantini apre dopo aver partecipato alla famosa asta del tonno!) insieme a locali e turisti. Tutti i posti vanno bene, ovviamente ci sono i più gettonati e consigliati sulle guide che sono una calamita per i turisti. Noi ci eravamo segnati alcuni posti ma abbiamo poi optato per altri dove non abbiamo dovuto fare fila e credetemi, sono tutti eccezionali. Dove andate non sbagliate (attenzione solo al fatto che ovviamente si mangia finchè c’è pesce fresco…quando finisce, fila o non fila il locale chiude).

Posti consigliati a Chuo – Tsukiji Market a Tokyo:

@Sushi Dai apre alle h 5. Fila chilometrica per quella che definiscono la colazione più buona al mondo.

@Shou apre alle h 6. Poca fila e a mio (sindacabile, per carità) giudizio il top!

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Altro modo abbastanza economico per mangiare sushi è quello di andare nei grandi (e bellissimi) centri commerciali al reparto gastronomia e servirsi ai banconi o mangiare qualcosa al volo nei piccoli ristorantini attigui ai banchi gastronomia. Noi abbiamo fatto così a Ginza, vicino al nostro Hotel al centro commerciale @Mitsukoshi.

#RAMEN

Entriamo in un Mondo (non a caso con la M maiuscola). I giapponesi impazziscono per il ramen e di fatto è un cibo ‘di culto’. Non a caso ci sono migliaia di ristoranti di ramen nella sola città di Tokyo, nonchè un museo, e andare alla ricerca del ramen perfetto non è un’impresa facile anche perchè le varianti sono diverse e difficilmente confrontabili.

Per semplificare il ramen non sono altro che dei tagliolini serviti in brodo con aggiunta di carne, pesce e/o verdure.  Ma già se ci soffermiamo sul brodo le varianti possono essere:

  • di Miso = deriva dalla fermentazione dei semi della soia gialla con aggiunta di cereali come orzo o riso
  • di Shio = a base di pesce essicato, alghe e umami* (*umami= il sesto gusto. Oltre al dolce, salato, aspro, amaro e grasso esiste il ‘saporito’ caratteristico del glutammato, un amminoacido presente in cibi altamente proteici come carne e formaggio)
  • Tonkotsu =  denso e corposo, preparato con carne di maiale e lasciato bollire per molte ore
  • Shoyu = preparato con salsa di soia fermentata insieme a frumento

Esiste poi lo #Tsukemen, variante in cui il tagliolino viene servito a parte rispetto al brodo. Non mi soffermo sulle varianti regionali che sono un’infinità. Il succo del discorso è che si potrebbe vivere di solo ramen per un anno intero e non mangiarne mai uno uguale all’altro).

Ovviamente il ramen si mangia con risucchio per riuscire a raffreddare il brodo bollente (più rumore fate meglio è e più vuol dire che apprezzate).

Il ramen che mi ha fatto letteralmente impazzire e che avrei mangiato ancora ancora e ancora?

@Ginza Kagari Echika Fit, Tokyo

Ramen con brodo di pollo densissimo di una bontà indescrivibile e tagliolini homemade deliziosi. 8 posti a sedere, fila piuttosto importante a qualunque ora. Tenete in considerazione che apre alle 11 e chiude quando finiscono i tagliolini (difficilmente riuscirete a mangiare dopo le 20). Si trova dentro la metro di Ginza vicino all’uscita C2. Non potete sbagliare.

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#OKONOMYAKI

Letteralmente: okonomi = ciò che vuoi, yaki = alla griglia

Piatto agrodolce che ricorda il pancake americano o la nostra classica frittata.

L’impasto  comprende, tra i vari ingredienti, fettine di foglie di verza, acqua, farina di grano e uova. Vengono aggiunti, a seconda dei gusti, carne, gamberetti, seppie, etc.

La cosa super figa che abbiamo adorato è che i ristoranti specializzati in okomoyaki il più delle volte hanno il teppan (la piastra calda su cui si cucina il tutto), sul tavolo dei commensali, così da poter assistere e partecipare in prima persona alla preparazione del piatto. La maggior parte di questi ristoranti prevede nel menu anche i soba (tagliolini sottili di grano saraceno – da distinguersi dagli udon, più grossi, tipici cinesi, con farina di grano duro – ) da condire con gusti a piacimento che ovviamente vengono cucinati sulla stessa piastra. Il tutto poi prevede l’aggiunta di salse di soia e salse non meglio specificate come se non ci fosse un domani. Inevitabile bersi un’ottima Asahi e la cena (o il pranzo) super economico e super gustoso è assicurato.

Posti consigliati:

@Fukui, Kyoto

Posto molto popolare tra i locali. Coda in entrata dalle 4 del pomeriggio quasi perenne fino a chiusura (mezzanotte). Sembra di essere in Kiss Me Licia e di mangiare da Marrabbio. Super la signora che ti spadella il tutto sulla piastra calda al tavolo (età indefinibile tra i 60 e 110 anni, con una pelle liscia e senza rughe come quella di un bambino e di una simpatia travolgente…grandi discorsi – rigorosamente in giapponese – , assenso da parte nostra a prescindere!).

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@Gion Tanto, Kyoto

A Gion, affacciato su un piccolo canale c’è un’altro piccolo ristorante consigliato per l’Okonomyaki (abbiamo sopratutto apprezzato i Soba sulla piastra tanto da fare il bis!!!). Coda lunghissima all’entrata. Prezzi molto popolari.

#GYOZA

Appassionata di Dim Sun all’ennesima potenza non potevo non esimermi da mangiare la versione giapponese dei famosi ravioli. I gyoza hanno un’aggiunta di aglio nell’impasto del ripieno e una pasta leggermente più spessa rispetto ai cugini cinesi. Inutile dire che li ho adorati!!!!

@Kakekomi Gyoza, Shinjuku, Tokyo

Bell’ambiente con tavoli riservati nel bel mezzo del quartiere a luci rosse di Shinjuku. Scorpacciata di Gyoza che si ordinano tramite Ipad!

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@Ciao Ciao, Kyoto

I migliori Gyoza di sempre. Così buoni che abbiamo provato quasi tutti i tipi di ravioli che avevano senza mollare un colpo! BU – O – NIS – SI – MI!!!! Si mangia al bancone, fila molto lunga ma si entra velocemente (i giapponesi mangiano alla velocità della luce), ci si mette in lista e si attende il proprio turno. Ne vale assolutamente la pena. Provate un pò tutto – il menu è ampissimo – e concludete con i gyoza alla nutella (super top!).

#TONKATSU

Cotoletta di maiale impanata e fritta e tagliata a fettine sottili per permettere di mangiarla rigorosamente con le bacchette. Ci sono poi diverse varianti in cui al posto della carne di maiale viene utilizzata la carne di manzo.

Noi abbiamo mangiato un’ottima Tonkatsu ‘originale’ (di maiale) all’aeroporto di Osaka ma siamo rimasti super contenti della versione con il manzo da @Katsugyu, Ponto-cho, Kyoto dove la cotoletta era ottima, accompagnata da una scodellina di riso con uovo all’occhio di bue, zuppa di miso, verze e soia.

#WAGYU

Gli intenditori la considerano la carne bovina migliore al mondo e può arrivare ad essere decisamente costosa. I bovini vengono allevati a musica classica e birra e vengono massaggiati costantemente per permettere alla loro carne di assumere il classico aspetto ‘marmoreo’. In molti conoscono la rinomata carne di Kobe che non è altro di wagyu allevato nella regione di Kobe.

Che dire. La carne di wagyu è effettivamente eccellente. Strepitosa. Si scioglie in bocca. Gusto eccezionale. Dispiace dirlo ma Wagyu batte chianina 1 a 0.

Noi abbiamo mangiato la carne di wagyu ad Osaka da @Matsusakagyu. Tavolo appartato con separè e la nostra personale griglia in cui cucinarci i tagli di wagyu prescelti!! Ottima birra locale di Osaka e la cena è servita. Prezzo abbordabilissimo (poco più di 50 € a testa).

#KUSHIYAKI

Spiedini di carne alla griglia, tra cui campeggiano i conosciuti Yakitori, gli spiedini di pollo. Anche qui si mangiano in posti tipici con le griglie roventi sui tavoli dei commensali o direttamente su dei banconi con vista cucina.

Noi gli abbiamo mangiati a Ginza, @Bistro Fukumimi. Bel localino in cui si entra scendendo le scale. Ci si toglie le scarpe e ci si siede a dei piccoli tavolini appartati o direttamente al bancone, sedendosi direttamente sul tatami.

#TEMPURA

Frittura croccante e leggera, come da tradizione giapponese vuole: verdure, pesce, carne.

Arrivati a Tokyo a sera tardi, abbiamo raggiunto il nostro Hotel a Ginza e abbiamo trovato un piccolo ristorante che serviva Tempura e Ramen, ci siamo subito confrontati con la scelta tramite le classiche macchinette all’entrata e abbiamo optato per un ramen con Tokatsu e un Ramen con verdure in tempura.

#MELONPAN

Da quando siamo rientrati dal Giappone mi gira in testa continuamente la canzoncina sui Melonpan.

Il Melonpan è una specie di panetto dolce con la forma di un melone (anche se come dice la canzone, ‘non sa di melone’) che si può mangiare così o ripieno di ogni ben di dio (crema, nutella vanno per la maggiore). Il profumo di Melonpan nelle strade di Osaka e Tokyo e’ buonissimo e subito distinguibile. Il Melonpan più buono lo abbiamo mangiato ad Osaka, a Dotombori, dove c’è un baracchino che fa Melopan caldo con dentro gelato alla vaniglia! Mamma mia che buono!

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Il nostro viaggio in Giappone:

I Love #Japan

I love #Tokyo!

I love #Kyoto

 

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8 risposte

  1. Ciao! Complimenti davvero per l’articolo. Andrò in Giappone a giugno e stavo cercando da tempo un articolo che potesse descrivere dei suggerimenti su dove e cosa mangiare. Finalmente l’ho trovato. Ottime e chiare informazioni!

    1. Grazie Martina mi fa piacere che possa esserti d’aiuto per il tuo prossimo viaggio. Che meraviglia, tornerei in Giappone domani potendo! Vedrai che ti piacerà tantissimo. Dove andrai esattamente? In ogni caso quando sei lì tutto sarà meno complicato di quanto sembra prima di partire e il cibo, tutto, e’ buonissimo!!!! A breve pubblicherò le tappe del nostro viaggio! #staytuned

      1. Ciao! Grazie per la risposta e per le rassicurazioni! In effetti in giro si leggono certe cose.. tipo: attenzione che non si può prelevare ne pagare con le carte di credito, attenzione che non hanno il nome delle vie, attenzione che parlano poco inglese.. che ansia! Comunque farò: Tokyo (3 notti, 2 giorni)- takayama- Kanazawa- Kyoto-koyasan-Osaka

        1. 1. Assicurati che la tua carta sia abilitata su circuito internazionale dopodiché non preoccuparti. Pensa un po’ anche in Giappone esistono le banche e i bancomat ??? checche’ se ne dica e si può in ogni caso prelevare (anche se ovviamente con più commissioni) dagli atm dentro i combini/7 eleven/Lawson (ce ne sono uno ovunque ogni 300 metri). Nei ristoranti e’ vero che non sempre la carta di credito e’ accettata quindi meglio avere sempre sufficiente contante. 2. 3. Ci si muove senza problemi. Noi anche senza pocket Wi-Fi con maps.me e la classica cartina alla mano non abbiamo avuto problemi. Dove sei in difficoltà troverai senz’altro qualcuno che ti aiuta. Anche se non parla inglese (effettivamente il livello di inglese in generale e’ basso e nn molto diffuso) . Da qui si capisce come la lingua dei gesti e della gentilezza spalanchino qualsiasi porta. Porta sempre con te un biglietto da visita di dove alloggi che dietro ci sono in tutti le mappe per i taxisti. Loro si capiscono. Bellissimo giro…ti seguirò con piacere. Se hai bisogno di altro sono qui

          1. Grazie mille ! Davvero esaustiva davvero gentile ! Immaginavo che in giro ci fosse un po’ di panico.. bellissimo girare le città “ancora cartina alla mano” un suggerimento che cercherò di seguire! Grazie ? e complimenti ancora per l’articolo

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Donna, mamma, moglie, professionista HR, Coach, Travel Blogger. Combinare le mie due anime significa trovare insieme la tua destinazione.

 
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