Tra le splendide colline del Parco delle Madonie. I campi di grano. I papaveri in fiore. Lì, dove il vento accarezza l’erba. C’è un luogo incantato. Sospeso nel tempo e nello spazio. Un’antica masseria immersa nella natura, circondata solo dal rumore del frinire delle cicale e lo zirlio dei grilli. Il posto ideale dove perdersi e ritrovarsi, riempiendosi il cuore di bellezza, nel magnifico dolce far nulla.



Campagna. Sicilia. Profumo di pomodori e di sole.
…Svegliarsi quando il sole inizia a filtrare forte e caldo dai balconi. Quei risvegli lenti che sanno di un sonno senza sogni.
La colazione lunghissima. Salata e dolce. La spremuta d’arance, le uova soda e il
pane tostato.

E poi chiedersi che cosa fare e decidere che va bene non fare nulla. Il dolce far niente, l’ozio a riempire la giornata. Letture a scandire il tempo. Tra una penichella all’ombra di un salice e un’altra sotto il sole che brucia e profuma la pelle d’estate.
Il cinguettio degli uccelli. Lo sguardo che ogni tanto si desta e si perde in lontananza. Le colline verdi. Il vento che accarezza l’erba. Incantarsi così. Davanti a questo spettacolo. Contare le nuvole in cielo. Chiedersi quali fiori saranno quelle chiazze lontane lontane di rosso e viola che compaiono a tratti lungo le valli. Qualche insetto che interrompe il flusso di coscienza. Ricordi. Pensieri leggeri. Chiedersi chissà cosa succederà domani. Inventarsi una storia. Colorare dei personaggi. Perdersi con l’immaginazione.







Aspettare che ritorni un certo languore e ciabattare fino alla terrazza per uno spaghetto al pomodoro e un calice di cataratto fresco. E pensare a quanto questo pomodoro sa di sole. Commuoversi per un sapore. Stupirsi per un gusto inaspettato che riporta all’infanzia e ai nonni.

E poi di nuovo una siesta e perdersi di nuovo in una lettura. E fare due passi lungo il crinale. Inseguire le cavallette. Cogliere spighe di grano e papaveri. Aspettare che arrivi il tramonto come quando si aspetta con ardore qualcosa di importante. E riscaldarsi con gli ultimi raggi aspettando che poi compaiono le lucciole e partano i grilli ad unirsi alle cicale. Un’altra bottiglia di buon vino minerale che sa di terra e miele. Un bacio salato. Risate. Leggerezza.











L’aria profuma di attese. Profuma d’estate.



p.s.
Che le camere sono bellissime (ognuna con ingresso autonomo e affaccio sul magnifico giardino che circonda la Masseria), che c’è una piscina in cui rinfrescarsi e rilassarsi, che c’è una splendida terrazza panoramica sopra la Reception in cui la vista si perde sul Parco delle Madonie e la sua bellezza, che c’è un orto, un ristorante ricavato lì dove c’era un vecchio granaio, che si può mangiare all’aperto, sotto uno splendido pergolato, che c’è un bar che serve ottimi vini e cocktail colorati da degustare all’aperto, nel verde o davanti ad un camino acceso è scritto tutto nel sito e non aggiungo altro. Il servizio è impeccabile e lo staff cordiale e professionale. Ma come ogni luogo che entra nel cuore sono i dettagli a fare la differenza. Sono le emozioni che questo posto suscita a renderlo ancora più speciale.
Ed io, qui, volevo essenzialmente, trasmettervi le sensazioni che questo angolo di paradiso ha saputo regalarci.
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