Metti un antico mulino sulla Dronna, dai balconi azzurri e le mura ricoperte d’edera rampicante. L’Abbazia di Brantome sullo sfondo e il piccolo paese tutto viuzze d’acciotolato e piccole botteghe artigianali a fare da cornice.
Il rumore del fiume che scorre, un ponte di pietra dove si appostano i pescatori dal mattino all’alba fino al calar del sole.
Dei tavolini di legno all’aperto dove sorseggiare delle ottime bollicine francesi e del Bordeaux (che da queste parti è un’istituzione). Fois Grais, Baguettes e Macarons come se piovesse e il quadro è fatto. Non potevo trascorrere questa Pasqua in un contesto più magico di questo.
Moulin de l’Abbaye è una delle Maison di Charme che fa parte del prestigioso e rinomato circuito dei Relais & Chateaux.
L’immagine e l’idea che mi ero fatta di questo posto, prima di partire (da un po’ monitoravo questo posto che era stato segnato nella mia speciale wish list) non era nulla rispetto a quello che ho trovato approdando qui la notte del venerdì prima di Pasqua.
Quando si dice che la realtà supera e sorprende l’immaginazione.
Volo serale Volotea dal Marco Polo di Venezia a Bordeaux. Noleggio auto e 120 km totali (di cui soli 50 di autostrada e 70 di stradine che si inerpicano nel nulla di colline punteggiate qua e la da sporadiche abitazioni) per ritrovarsi poi verso l’una di notte/mattina a raggiungere il piccolo villaggio di Brantome. Un’abbazia illuminata che prende forma in lontananza, un borgo fantasma – vista l’ora – dove se abbassi il finestrino senti il rumore del fiume che lo attraversa e il profumo di lavanda (più nell’immaginazione che nella realtà…) -, stradine strette e acciottolato ovunque e il navigatore che conduce davanti a questo vecchio Mulino illuminato da luci calde e soffuse che ci aspetta, accogliente e sornione.
Varcato il portone sembra di entrare in un’altra dimensione spazio temporale. Arredo dell’ottocento, profumo di vaniglia (reale…non immaginato), lampade da lettura in diversi angoli della casa che creano un’atmosfera ovattata e calda.
Una campanellina d’argento sul bancone della reception da tintinnare per avvisare del nostro arrivo e una donna francese intenta in pulizie domestiche nella cucina del piano di sotto che ci accoglie tra ‘ualà, oplà, sesà’ e ci conduce alla nostra camera che affaccia sulla viuzza davanti all’Abbazia.
Ci aspetta un sonno ristoratore prima di risvegliarci e partire alla scoperta di questo angolo di Aquitania, la Dordogna, il Perigord.
L’atmosfera mattutina è altrettanto magica: la luce che illumina il borgo e il mulino, poca gente che passeggia lungo l’argine con la baguette sotto il braccio, i pescatori sul ponte, le campane dell’Abbazia, i salici piangenti lungo la riva mossi dal vento e una colazione molto francese nella sala del ristorante con le vetrate a tutta parete che sembra di essere in giardino: pane appena sfornato, burro (molto burro), marmellate fatte in casa e brioshe fragranti (burrosissime come solo in francia sanno essere…ualà!) e la cucina del ristorante a disposizione per accontentare qualsiasi richiesta e tutti i gusti.
La vacanza potrebbe esaurirsi qui. In questo mulino, in questo borgo medievale…
Tutto a portata di mano e un servizio strepitoso con uno staff professionale e gentile come non capitava di trovare da tempo.
La ristorazione non delude ed è di alto livello con la possibilità di scegliere tra il ristorante quasi stellato (lo era una volta e pare che siano di nuovo alla rincorsa della stella…che meriterebbero) al piano terra del Mulino (quello delle colazioni per l’appunto, con la magnifica vista sul fiume) e quella meno pretenziosa ma sempre eccellente del Bistrot al lato opposto del ponte ‘Au Fils du Temp’.
Provati entrambi in due serate che si sono rivelate piacevolissime sia per atmosfera che per proposta culinaria.
Il Bistrot è il tipico Bistrot di Paese che si trova in Francia con una sala più informale che si sviluppa attorno al bancone d’ingresso e delle sale più intime con camino nel retro bottega…
Tre opzioni menù con scelta alla carte disponibili ad ottimi prezzi (sopratutto considerando che siamo in Francia e la ristorazione, in generale, si fa pagare…) con scelta ampia tra carni e pesce (come sempre la lettura del menu suscita sudori freddi e risulta per me quasi incomprensibile, quindi mi faccio trascinare dall’intuito e dal sangue freddo della sorpresa).
La cucina del Mulino è di alto livello, con un servizio perfetto e impeccabile, camerieri che scivolano armoniosi trasportando vassoi e pietanze e che si sforzano di parlare anche un pò inglese e qualche parola d’italiano oltre al francese…
Un Menù Pasquale fisso con accompagnamento cibo/vino che delizia la nostra serata dal benvenuto con bollicine di champagne rosè al fois gras all’agnello e ai dolci finali…
Ma questi 3 giorni non sono stati ovviamente solo Brantome e il Mulino…La Dordogna è un pezzo di Francia che ci ha conquistati per i suoi borghi medievali acciambellati sulle colline, i suoi castelli che dominano le vallate, il cielo Atlantico che cambia veloce pieno di nuvole che si rincorrono, le botteghe e i Bistrot, i prati di un verde intenso che fa subito speranza.
Le tappe e gli imperdibili in zona:
#Brantome (per l’appunto): un gioiellino tra le rive di due fiumi che si incrociano nei pressi del mulino e l’Abbazia più visitata e famosa di tutta la Francia
#Saint Jain De Cole: uno dei più bei villaggi di Francia. Casine dai balconi blu, un castello medievale, gatti sornioni agli angoli dei vicoli stretti di acciottolato. Un silenzio irreale e un borgo fantasma in questo periodo di bassa stagione…L’atmosfera sospesa di quei posti fuori dal tempo.
#Castello di Perygord: in un parco dove è già primavera, un bellissimo castello visitabile da quest’anno a pagamento in orari specifici.
Dal Perigord Verte, attraversando 100 km di prati verdi, villaggi abbandonati, castelli medievali ci dirigiamo verso il Perigord Noir dove la prima veloce tappa è #Montignac, vivace cittadina tra le sponde del fiume con un cielo azzurro azzurro e nuvole come panna che si rincorrono.
#Sarlat la Caneda
Proseguendo verso sud, ecco un incantevole cittadina dove il mercato del sabato anima la via principale, pieno di angolini nascosti pieni di fascino e tutti da fotografare.
A pochi minuti di strada altri tre gioellini da non perdere sopratutto verso l’h del tramonto che riesce a regalare una luce magica che avvolge il paesaggio attorno.
#Domme, borgo che domina una collina con una delle più belle terrazze panoramiche di sempre: vista meravigliosa su tutto il Perigord noir con un cielo in cui si scorgono in lontananza mongolfiere che galleggiano nel blu, una della possibilità più gettonate che si trova in zona per ammirare dall’alto questa zona.
#La Roque-Gageac, altro piccolo goiello con cassette vista fiume che si arrampicano su una Roche che si tinge di rosa al tramonto e un Castello a fare da sfondo.
#Castello di Beynac a Beynac – et – Cazenac, uno dei piu bei castelli della Regione classificato tra i monumenti storici e dove sono stati girati molti film di ambientazione medievale tra cui la famosa versione di Giovanna d’Arco di Luc Besson.
#Bourdeilles: ritornando in zona Perigord verte, a 10 minuti da Brantome altra piccola chicca nascosta lungo la strada dei mulini che costeggiano la Dronna
Prima di tornare verso l’aeroporto non può mancare un passaggio a #Bordeaux passando per la zona dei vigneti e Saint Emilion che in estate e in periodo di vendemmia deve essere una zona veramente da UAU…per noi, poco favoriti dal tempo e’ stata una tappa veloce.
Bordeaux è assolutamente visitabile in poco meno di mezza giornata. Sorprendente Place de la Bourse e la città è piena di piccole piazze e locali. Incontro ViP: individuati Michael Fassbender e Alicia Vikander a passeggio davanti al Grand Hotel (lei splendida in cappottino color panna, lui…be’…quando i miti si sgretolano dalla finzione cinematografica alla realtà)
Manca una visita alla Dune du Pilat, la più grande duna di sabbia d’Europa, sull’oceano Atlantico a 50 km da Bordeaux.
Ma il tempo è tiranno e oramai è prassi lasciare qualcosa da vedere nei posti che ci affascinano…così da avere una buona scusa per tornare.
La Dordogna è stato un altro pezzo del puzzle della Francia che stiamo costruendo e che ci ha fatto amare ancora di più questa terra. Con la voglia di ripartire presto…
La prossima volta in un lunga vacanza estiva on the road tra Bretagna e Normandia e Alsazia…
Pronti per il prossimo viaggio!
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6 risposte
Bellissimo articolo, atmosfere alla Wes Anderson per quanto riguarda l’arrivo in albergo e la sua descrizione, adorabile.
Foto davvero belle, richiamano i colori tipici francesi che tanto amiamo!
Questa zona ci manca…ma dopo il tuo articolo entra ufficialmente in wishlist!
Quanto è bella la Francia?!
<3
Eh già…penso che abbiamo in comune non solo l’amore per la Francia ma tante altre cose da quello che ho potuto sbirciare nel vostro blog (se la Dordogna entra nella vostra wish list nella mia entra Bruges senza dubbio!!?) Grazie mille, vi seguo con grande piacere e a prestissimo su queste pagine!
Sicuramente è così! 🙂 e non vediamo l’ora di scoprire di più dei tuoi viaggi!
Un bacione <3
Posti bellissimi e immagini che riportano indietro nel tempo: complimenti!
È un pezzo di Francia che purtroppo non conosco, grazie per avermelo fatto conoscere.
Sono contenta Silvia che ti sia piaciuto…effettivamente la Dordogna e’ un po’ fuori dalle rotte canoniche ma la stra consiglio…da inserire nella tua wish list! Complimenti anche per il tuo blog!
Un altro posto da aggiungere alla mia interminabile lista!
Grazie per la visita al mio blog ?