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Io ballo da sola (ovvero ripercorrere i luoghi del film cult di Bertolucci e sentirsi per un week end come Liv Tyler)

Tempo di Lettura: 5 minuti
Lucia Ziliotto

Lucia Ziliotto

Io ballo da sola
Tempo di Lettura: 5 minuti

Correva l’anno 1996.
La radio suonava Alanis Morrisette e gli Smashing Pumpkins (se andava bene). Se andava male quello che sarebbe diventato il tormentone di quell’estate ‘La Macarena’.
Noi si viveva di lezioni di greco e latino, amori non corrisposti, corse in motorino sempre in due, Nutella party e feste alcoliche il sabato sera.
E quella primavera, al cinema, usciva un film di Bertolucci che sarebbe rimasto per sempre nel mio cuore (come in quello di tanti altri adolescenti della mia generazione).
Una Liv Tyler al suo primo esordio cinematografico. Semplicemente bella. Acerba. Americana. Che ‘ballava da sola’ in un paesaggio toscano di calura estiva, zirlio di grilli e frinire di cicale. In un vestito che sapeva di campagna e fanciullezza perduta. Cuffiette e walkman a perdersi e cantare sulle note di una colonna sonora che dal rock delle Hole al jazz/blues di Billie Holiday e il trip hop di Beth Gibbons c’ha fatto sognare.
Sarà stato che in quel cinema di periferia c’andai con già la malinconia nel cuore per una storia d’amore adolescenziale che si stava concludendo miseramente con tradimento del mio primo amore con la mia migliore amica dell’epoca (un must anche questo…chi non lo ha vissuto???).
Sarà stato lo spleen romantico della protagonista che come me amava scrivere su un taccuino pensieri sconclusionati per poi bruciare in rivoli di fumo pezzi di inchiostro e poesie…
Sarà stato il paesaggio sospeso di quel lembo di Toscana che va da Firenze a Siena e che al tempo avevo solo immaginato e non ancora potuto vivere…
Sarà…
Ma questo in assoluto è uno dei miei film cult.
Film in cassetta e poi in DVD consumato ormai dalla plurivisione. Battute che sono ormai impresse nella memoria.
Ebbene. Dopo l’ennesima visione ho iniziato qualche anno fa ad indagare e decisi che la prossima volta che sarei capitata in Toscana avrei visitato i luoghi del film per sentirmi un pò come Liv in quella sua estate di perduta giovinezza.
CD a palla per tutto il viaggio con la colonna sonora del film, abito floreale estivo ed espadrillas e via verso quel pezzo di Toscana che è Chianti e si articola attorno al Castello di Brolio nella zona di Gaiole in Chianti.

View from Brolio
Vista dal Castello di Brolio

La prima tappa non può che è essere il Castello di Brolio, dimora e cantina del Barone Ricasoli.
Il Castello di Brolio è visitabile a pagamento con tre tipologie diverse di tour (tour classico che prevede la visita libera e senza guida ai giardini che circondano il castello un toru storico che include la visita guidata al museo e un tour su prenotazione per appassionati di viticoltura sperimentale). In ogni caso, il biglietto per tutti e tre i tour include una degustazione di vini all’enoteca del castello.

Castello di Brolio
Castello di Brolio
Castello di Brolio
Castello di Brolio

All’interno del Castello si può visitare la Cappella di San Jacopo con la cripta di famiglia, e un piccolo museo della Collezione Ricasoli che conserva le armi appartenute alla famiglia, documenti e oggetti appartenuti a Bettino Ricasoli tra cui una parte della sua collezione di fossili e minerali.
Dal parco del Castello si ha una vista a 360° che arriva fino a Siena e da qui guardando dritti verso Sud con un buon obiettivo si riesce a scorgere il casolare in cui è stato ambientato il film di Bertolucci (emozione 1).

Fotografando da Brolio
Fotografando da Brolio…si scorge il casolare di ‘Stealing Beauty’

Riprendendo la macchina e proseguendo per un tratto di sterrato si arriva al casolare del film.
Disabitato e un pò abbandonato a sè stesso ma assolutamente riconducibile a molte delle scene di Stealing Beauty.
Ricordate la piscina? Non è che in realtà una vecchia vasca/mangiatoia di dimensioni veramente contenute che oggi è circondata da un filo di alta tensione.
Il posto è comunque meraviglioso e ci si sente come nel film…(emozione 2)

Stealing Beauty - camera di Lucy
Stealing Beauty – camera di Lucy

Nina Simone canta My Babes Just Cares form Me e la macchina ci porta presso la bellissima villa dov’è invece girata la scena della festa d’estate: villa Bianchi Bandinelli di Geggiano, visitabile su richiesta, poco distante (emozione 3)
Ma immancabile è una sosta all’ombra del famoso leccio, dove è stata girata la scena finale/clou del film.
Un luogo simbolico, due piante che nate vicine crescono insieme e si fondono formando un’unica pianta
Una vera emozione…che diventa emozione 4,5,6 e mi accompagna ancora adesso in uno spazio ben custodito del cuore!

“Non esiste l’amore, esistono solo prove d’amore” (Stealing Beauty)


Lascio il link dove potete dare un’occhiata ai tour organizzati della famiglia Ricasoli tra cui anche il pic nic che vi porta tra le vigne della loro tenuta e i lecci secolari in varie formule (tramonto, degustazione, gourmet, etc)

Ahhh…mancherebbe la visita alle sorgenti di acqua termale Acqua Borra a Montaperti…zona però oggi messa in sicurezza dopo vari tentativi di riqualificazione e una tragedia accorsa nel 2008.

In alternativa se volete andare alle terme consiglio un passaggio a Bagno Vignoni a San Quirico d’Orcia. Un luogo delizioso, che sembra essersi fermato nel tempo, con la sua vasca termale al centro del borgo e le case di mattoni che ospitano qualche locanda e osteria.

Bagno Vignoni
Bagno Vignoni

Qui per noi la tappa obbligatoria è stata la Bottega di Cacio. Un pergolato esterno con qualche tavolino alla buona, atmosfera sospesa e la possibilità di scegliere in bottega prodotti del territorio, affettati, formaggi e qualche prodotto di gastronomia per prepararsi un piccolo cestino da degustare accompagnato da del buon vino locale. TOP!

Per alloggiare in zona clicca qui

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Donna, mamma, moglie, professionista HR, Coach, Travel Blogger. Combinare le mie due anime significa trovare insieme la tua destinazione.

 
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